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Ecco una breve guida su come bruciare gli incensi in semi, radici, resine, foglie, legno.
Cosa occorre? Incenso, carboncini, pinzette, torcia o accendino e bruciatore.




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Per capire come bruciare correttamente un incenso dobbiamo fare una distinzione tra resine e tutte le altre tipologie che abbiamo elencato, quindi semi, radici, foglie e legno: mentre le resine si possono sempre bruciare direttamente sul carboncino, la stessa cosa può non essere vera per le altre tipologie di incensi.
Per chiarire meglio iniziamo con il vedere le resine.
RESINELe resine non sono tutte uguali ma possono essere distinte in due gruppi principali: resine che bruciando lasciano residui e resine che si sciolgono completamente. 

Resine che bruciando lasciano residui: appartengono a questa tipologia tutte quelle resine che non bruciano completamente ma lasciano dei residui, solitamente a causa delle impurità presenti. Quando bruceremo una di queste resine troveremo dei resti sul carboncino, una volta che il processo di combustione è terminato. Alcuni esempi di queste resine sono la MIRRA, la resina di BOSWELLIA (tutti i tipi), la BORENA, etc... Il problema con queste resine è che il residuo della combustione tende a carbonizzare e a produrre un tipico odore di "bruciato", non gradevole. Vi sono degli accorgimenti che possono aiutare a limitare questo problema:
  1. Rimuovere dal carboncino, utilizzando un semplice cucchiaino, i residui di incenso prima che carbonizzino (cioè prima che diventino neri e carbonizzati) e producano il cattivo odore. Questo lo si può fare quante volte si vuole, fino a quando dura il carboncino e ci assicurerà sempre un ottimo profumo.
  2. Riducendo in polvere le resine il fenomeno della carbonizzazione, anche se sempre presente, sarà meno rilevante e l'odore di bruciato più leggero. Questo presuppone però che vi adoperiate con un mortaio o altro a ridurre i grani della resina in polvere. La controindicazione in questo caso riguarda la conservazione, infatti le resine polverizzate perdono il loro aroma prima che se lasciate intere. Può essere indicato polverizzare le resine poco prima di utilizzarle piuttosto che farsi una scorta di resina polverizzata.
Resine che si sciolgono completamente: appartengono a questa tipologia tutte quelle resine che, a contatto con il calore, si liquefanno. Sono un esempio la GOMMA MASTICE, il BENZOINO DEL SIAM, il DAMMAR etc.. Questa tipologia di resine non presenta il problema della carbonizzazione poichè sciogliendosi completamente non lascia residui. La caratteristica di questa tipologia di resine è che, una volta poste sul carboncino, non è possibile rimuoverle fino a quando non sono completamente bruciate. E' quindi importante non esagerare con le quantità e mettere sempre poca resina per volta. In genere queste resine producono molto più fumo rispetto alle altre.
LEGNI, FOGLIE, RADICI, SEMI
Per bruciare queste tipologie di incensi è bene aver presente alcuni accorgimenti che valgono sempre: tutti questi incensi producono residui quando bruciano e quindi produrranno un odore di "bruciato" verso la fine della combustione. Ridurre in polvere l'incenso aiuta a contenere questo problema. I profumi di queste tipologie sono in genere più delicati rispetto alle resine, in caso si volessero creare delle miscele è bene avere presente questo fatto in modo da bilanciare le quantità. Nonostante questi incensi si possano bruciare direttamente sul carboncino, per alcuni una preparazione aiuta a ottenere risultati migliori. Ne è un esempio il CARDAMOMO che se bruciato intero produrrà un ottimo profumo ma se lo si trita prima, liberando i semi dal guscio, il risultato sarà ancora migliore. Queste tipologie di incensi andrebbero sempre bruciati dopo essere stati ESSICCATI. Un esempio potrebbe essere il ROSMARINO, se lo si brucia fresco si noterà che tende a produrre un odore di bruciato molto velocemente; se lo si essicca e poi lo si brucia il profumo prodotto sarà più intenso e l'odore di bruciato molto minore.
CARBONCINI
Si presentano sotto forma di cialde di carbone auto-comburente che, una volta accese, bruciano da sole. L'incenso va poggiato sul carboncino ardente in modo che possa sprigionare il suo aroma. I carboncini hanno il grande pregio di essere facili da usare e di essere adatti a bruciare tutti i tipi di incensi, siano essi piante, resine o altro, grazie all'elevata temperatura che raggiungono. Ne esistono due tipologie:
1) a combustione veloce: queste cialde, sottili e poco bombate, con uno spessore di circa mezzo centimetro, si accendono molto rapidamente e durano in media 20/25 minuti. Poiché l'accensione veloce ottenuta grazie a una proporzione maggiore di zolfo e salnitro, al momento dell'accensione si svilupperà una notevole quantità di fumo. E' consigliabile accenderli vicino a una finestra aperta o direttamente all'aperto.
2) a combustione lenta: si accendono lentamente e non sprigionano tanto fumo quanto gli altri; in media un carboncino dura dai 45 ai 60 minuti.
ATTENZIONE: il carboncino sviluppa una temperatura molto elevata quindi NON va assolutamente poggiato su supporti che si possano danneggiare. VANNO EVITATI: posaceneri di vetro, plastica o metallo (oltre a diventare incandescenti bruceranno quello su cui sono appoggiati).
Si possono usare tutti quei supporti che non temono il calore come: posaceneri in pietra, incensieri, brucia essenze in pietra o metallo.
I supporti migliori per utilizzare il carboncino sono i bruciatori appositi che possono essere in fatti in vari materiali.